OVERCROWD 2018
Date:
September 11, 2017
Secondo Jean Paul Sartre, nel saggio“L’immaginazione, Idee per una teoria delle emozioni” scrive: “….Soltanto, questa identità di essenza non si accompagna con un identità d’esistenza. È si lo stesso foglio, il foglio che è ora sulla mia scrivania, ma esiste in un altro modo. Io non lo vedo, non s’impone come un limite alla mia spontaneità; non è nemmeno un dato inerte esistente in sé. In una parola: non esiste di fatto, esiste in immagine…”. Overcrowd è un dialogo sui pieni e sui vuoti, tornando all’origine del linguaggio e scardinando ogni infrastruttura, partendo cioè dal principio, annullando ogni impalcatura materiale ed emotiva. Dal principio, come un lento gocciolare, inserire uno per uno elementi e veicolare il messaggio riempiendo o svuotando l’opera di concetti e oggetti per tornare al principio, all’assenza, e come nell’opera di Sartre, comporre una “Metafisica ingenua dell’immagine” mantenendo però, al centro, il corpo.
According to Jean Paul Sartre, in the essay “Imagination, Ideas for a theory of emotions” he writes: “… Only this identity of essence is not accompanied by an identity of existence. It is the same sheet, the sheet that is now on my desk, but it exists in another way. I do not see it, it does not impose itself as a limit to my spontaneity; it is not even an inert data existing in itself. In a word: it does not exist in fact, it exists in the image … “. Overcrowd is a dialogue on fullness and emptiness, returning to the origin of language and disrupting every infrastructure, starting from the beginning, canceling out any material and emotional scaffolding. From the beginning, as a slow dribble, insert one by one elements and convey the message by filling or emptying the work of concepts and objects to return to the principle, to the absence, and as in the work of Sartre, compose a “naive metaphysics of ‘image’ but keeping the body in the center.